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La Collegiata di San Perpetuo

 

 

Chiesa parrocchiale di SAN PERPETUO VESCOVO DI TOURS - Comune di Solero (AL)

Il territorio di Solero in seguito alla dominazione dei Franchi, appartenne ai canonici di San Martino di Tours, che dopo un editto di Carlo Magno redatto a Pavia nel 774, vi costruirono un monastero. Il culto di San Perpetuo a Solero è legato alla presenza dei resti mortali del Santo (Vescovo di Tours dal 461 al 491) che furono qui portati dagli stessi canonici nell’853, per sottrarli alle incursioni normanne. La festa dell’evento è alla seconda domenica di ottobre. Nel 1768, per contenere le reliquie del Santo, si costruì un’urna, ora conservata sotto l’altar maggiore (acquistato a Voghera nel 1800) e protetta da una porta con tre serrature, le cui chiavi sono in possesso del Vescovo, del Parroco e del Sindaco, che periodicamente aprono il sacello per l’esposizione dell’urna. La facciata principale della chiesa è prospiciente uno stretto piazzale e gli elementi architettonici del prospetto presentano caratteri neoclassici. Le finiture esterne della facciata principale sono in intonaco colorato, mentre i prospetti laterali risultano in mattoni a vista con elementi in cotto sagomati per le piccole modanature e le cornici. La chiesa orientata Est/Ovest, dispone di cinque navate ed un corto transetto, alla cui sommità è posta la cupola. Come si presenta allo stato attuale, l’edificio è frutto di un intervento di ristrutturazione e di vari abbellimenti che risalgono all'anno 1710, opere eseguite in occasione del matrimonio dei marchesi Guasco e Cuttica di Cassine. Ulteriori lavori furono svolti nel 1743 allorché la popolazione volle migliorare ancora l'edificio religioso con nuovi lavori, arredi e paramenti. Nel 1776 viene ultimata la nuova sagrestia ricostruita più spaziosa alla destra del coro (rifatto nel 1794) e del campanile, (ricostruito nel 1904). La consacrazione della chiesa che per quasi 100 anni ha subito ammodernamenti e trasformazioni, è avvenuta nel 1811. Nel 1816 venne costruita la cupola con tamburo ottagonale e la lanterna, su disegno di L. Valizzone di Alessandria. Sotto l’organo Krengli-Bianchi, vi è una cripta rinvenuta durante gli scavi di ammodernamento della pavimentazione e dell'altare (1950-1960), facente parte con probabilità dell'impianto originale della prima chiesa (1100 ca). La chiesa custodisce anche un quadro e una statua di san Bruno, nato in paese nel 1049, allora della Diocesi di Asti. Inizia gli studi nel convento dei canonici a Solero. Sacerdote, docente e scrittore fecondo, nel 1079 a Roma confuta l’eretico Berengario sul mistero eucaristico ed è ordinato vescovo di Segni (RM). Pastore zelante, è relatore in diversi sinodi ecclesiali. Collaboratore di quattro papi nella riforma gregoriana, legato pontificio, è fatto prigioniero e perseguitato per la sua fedeltà alla Chiesa. Nel 1102 è Abate di Montecassino. Muore a Segni il 18 luglio 1123 ed è canonizzato nel 1183. Presso il luogo natio sorge una Cappella a lui dedicata. È presente inoltre un quadro raffigurante la Madonna del Rosario e San Pio V, opera del Moncalvo.

Bibliografia
Archivio della Parrocchia di San Perpetuo in Solero (AL).
R. Abannio, Annali di Solero dal 773 al 1870, Municipio di Solero 1947.
C. Romagnoli, Solero, vita quotidiana nei secoli, Edizioni dell’Orso, Alessandria 1987.

La Chiesa parrocchiale di Solero: cenni storici
La chiesa parrocchiale di Solero come si presenta allo statoattuale è frutto di intervento di ristrutturazione e di vari abbellimenti che risalgono all'anno 1710, opere eseguite in occasione del matrimonio dei marchesi Filippo Guasco e Margherita Cuttica di Cassine, figlia del feudatario di Quargnento.
Ulteriori lavori furono svolti successivamente nel 1743 allorché la popolazione volle migliorare ancora l'edificio religioso con nuovi lavori, arredi e paramenti. Viene riferito da alcune fonti storiche che il propugnatore dell'ampliamento e delle nuove decorazioni, fu il Vescovo diAlessandria Tommaso de Rossi, che durante la predica in occasione della visita pastorale, convinse la popolazione della necessità di aggiungere un'altra navata all'edificio.
Superato il primo ostacolo rappresentato da alcune famiglie che detenevano la proprietà degli altari laterali nella chiesa e dopo aver ottenuto ampie assicurazioni che gli stessi sarebbero stati risostruiti, furono raccolti i fondi e si iniziarono così grandi lavori di ampliamento.
Fu quindi abbattuto il muro tra la collegiata, il cimitero ed il portico dell'allora esistente oratorio di S. Bernardino permettendo in questo modo l'aggiunta di due nuovi corpi di fabbrica.
Successivamente nel 1768 si costruì il reliquiario per contenere il corpo di San Perpetuo, patrono di Solero.
Nel 1776 viene ultimata la nuova sagrestia ricostruita più grande e spaziosa alla destra del coro e del campanile al posto di quella angusta e piccola che sorgeva sul lato nord del coro.
A completamento dell'opera di rinno dell'edificio nel 1794 si decide di rifare anche il coro.
L'inaugurazione della chiesa, che per quasi la durata di un secolo ha subito ammodernamenti, ampliamenti e trasformazioni, è avvenuta nell'anno 1811.
Intanto nei primi anni del 1800, per ospitare la reliquia di San Perpetuo, era stato acquistato un altare di marmo che era presente nella chiesa di San Bernardino a Voghera.
Nel 1816 invece, viene costruita la cupola con la lanterna su disegno di Leopoldo Valizzone di Alessandria.
Tra il 1905 ed il 1906 anche all'esterno ella parrocchiale si effettuano trasformazioni: sul lato sud della chiesa, verso la piazza del Comune, si demoliscono due balaustre che affiancano una scala ed al posto di queste viene adattata un'ampia scalinata. Successivamente la scalinata è stata riportata, dall'Amministrazione Comunale, alla sua forma originale conformandola nell'uso dei materiali alle caratteristiche dell'adiacente piazza della Libertà già rifatta sul finire degli anni '60.
Dopo il terremoto del 2001, che ha privato la comunità della possibilità di utilizzare la sua chiesa parrocchiale per alcuni anni, sono stati effettuati importati lavori di consolidamento della chiesa. È stata riconsegnata al culto solennemente in occasione della festa di San Perpetuo il ..../.../........... Un'altra festa per i solerini quando il ..../.../........... anche il restauro del campanile si è concluso.

Intitolazione della chiesa parrocchiale
Il territorio di solero in epoca medioevale, in seguito alla dominazione dei Franchi, appartenne ai canonici di San Martino di Tours a partire dall'anno 774.
Il culto di San Perpetuo a Solero é legato alla presenza in questo luogo dei resti mortali del Santo (già Vescovo di Tours) che furono qui portati dagli stessi canonici di Tours verso il X secolo, per sottrarli alle incursioni normanne che a quel tempo avvenivano nella loro regione.

Caratteri storico-artistici della chiesa parrocchiale di Solero
L'edificio sorge in posizione centrale rispetto all'abitato di Solero, in adiacenza alla vecchia strada statale n. 10 oggia via G. di Vittorio.
La chiesa orientata est/ovest con abside rivolta verso est, dispone di cinque navate ed un corto transetto; in corrispondenza del quale è posta la cupola, con il tamburo ottagonale e la lanterna.
Lateralmente all'interno della chiesa si possono osservare diversi altari. A nord del coro, al di sotto del piano di pavimento della vecchia sagrestia vi è una cripta rinvenuta durante gli scavi di ammodernamento della pavimentazione e la sistemazione dell'altare maggiore, facente parte con tutta probabilità dell'impianto originale della prima costruzione risalente all'anno 1100 circa.
La facciata principale è prospiciente uno stretto piazzale di accesso a pianta rettangolare e gli elementi architettonici del prospetto presentano caratteri neoclassici dovuti probabilmente alla ripresa di motivi già esistenti, in quanto negli anni '50 furono rifatti gli esterni della chiesa.
Le finiture esterne della facciata principale sono in intonaco colorato, mentre i prospetti laterali risultano in mattoni a vista con elementi in cotto sagomati per le piccole modanature e le cornici.
La torre campanaria edificata nell'anno 1904 sorge in corrispondenza alla seconda navata, compresa tra il transetto sud e l'abside, inglobata nel fabbricato principale.
I lati della torre, in mattoni a vista, presentano motivi ad archi binati, posti al di sotto della zona del quadrante dell'orologio ed il tutto al di sotto di una robusta cornice che ripete il motivo dell'arco a tutto sesto.
La cella campanaria presenta anche'essa per ogni lato, due finestre con arco a tutto sesto ed al di sopra si erge un'alta cuspide a base quadrata con al piede quattro pinnacoli.

(da: Relazione storico-artistica, Arch. Alberto Giordano)

 

File allegati

 

Guida alle opere della Collegiata per pellegrini e turisti a cura di Gian Piero Pagano - 230,17 Kb

 

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