Le chiese di Solero

Lo storico solerino Ruggero Abannio (1818-1891) fa risalire l'origine della parrocchia dedicata a San Perpetuo alla traslazione del corpo del Santo e alla costruzione della chiesa per ospitare la sacra reliquia avvenute all'alba del nuovo millennio. Carlo Romagnoli, citando l'Abannio, ci dice che «nel 1224 non sarebbe ancora stata restaurata la chiesa di San Perpetuo che si suppone danneggiata dal Barbarossa, e che si officiava nell'oratorio di San Michele.. Nel 1350 la chiesa di San Perpetuo è invece definita "collegiata con quattro canonici". Troviamo menzionato nel 1367 un sacerdote solerino: si tratta di don Giovanni Paserio, nominato parroco del paese dal Vescovo di Acqui. Verso la fine del XV secolo sarebbe stato costruito l'oratorio sulla strada vecchia per Felizzano, ma anche la chiesa di San Sebastiano e forse l'oratorio della Vergine Assunta sui ruderi dell'antica chiesa di Santa Maria. Di San Rocco e San Sebastiano l'Abannio scrive che non si trova traccia di esse nel XIV secolo mentre già venivano "visitate" nel 1566, per cui sarebbero state costruite in quel lasso di tempo.
Negli anni successivi allo scampato pericolo di fine secolo XV i solerini cominciarono a costruire la Madonna del Poggio ma secondo altre fonti il voto degli abitanti del paese sarebbe stato pronunciato nel 1513. Abbiamo parlato di chiese e di preti, non possiamo a questo punto non spendere due parole per le confraternite. Nel 1419, secondo l'annalista, vi fu la predicazione del minore osservante Bernardino Albizzeschi da Siena, che ottenne uno strepitoso successo. In seguito a questo fatto sarebbe stata fondata la Compagnia di Santa Croce, detta poi anche di San Bernardino. L'oratorio di Santa Croce sorgeva nel luogo nel quale in età moderna troverà posto il Monte di Pietà. La chiesa aveva una torre o campanile e varie stanze al piano superiore.
Più tarde sarebbero le chiese di San Cristoforo (che il bollettino parrocchiale di qualche anno fa riporta sia stata costruita fra il 1621 e il 1625) e Sa Francesco da Paola, una cappella di proprietà privata che risalirebbe, secondo la stessa fonte al 1718.