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San Bruno, Concivium Patronus

 

 

SAN BRUNO da SOLERO

Bruno nacque a Solero, all'epoca diocesi di Asti, tra il 1045 ed il 1049; iniziò la sua formazione religiosa con

i monaci martiniani presso il locale cenobio di S. Perpetuo e proseguì gli studi a Bologna dove esisteva una

Scuola di Grammatica e Retorica, conseguendo il titolo di dottore. Chiamato a Siena dal vescovo Rodolfo

per insegnare teologia, fu nominato canonico della cattedrale e vi rimase sino al 1076 quando seguì il

cardinale Pietro Igneo che lo introdusse alla corte papale dove fu notato da Gregorio VII per la sua

preparazione teologica e per la sua eloquenza. Nel 1079 il papa lo consacrò vescovo della sede suburbicaria

di Segni ed in questa veste ebbe modo di collaborare da vicino con quattro papi. Fu più volte nominato

legato pontificio in Francia e nell'Italia meridionale; combatté strenuamente la simonia ed il nicolaismo nel

burrascoso periodo della lotta per le investiture. La sua vocazione per lo studio delle Sacre scritture lo portò a

scegliere la vita monastica e nel 1102 si ritirò a Montecassino dove nel 1107 fu eletto abate.

Nel 1111 fu costretto a lasciare Montecassino a causa dei suoi dissidi con papa Pasquale II che aveva

concesso a Enrico V il diritto alle investiture dei vescovi germanici. Tornato alla sua missione pastorale a

Segni, lasciò la vita terrena per quella celeste il 18 luglio 1123.

Nel 1183 (o 1181 secondo alcuni storici) Lucio III lo elevò agli onori degli altari nella sua cattedrale dove è

custodito il suo cranio.

San Bruno è ricordato soprattutto per aver confutato definitivamente, con il monaco Alberico, l'eresia di

Berengario di Tours che negava la reale presenza di Cristo nell'Eucaristia, durante il sinodo romano del 1079

ed in questa veste è raffigurato sulla pala d'altare del "Concivium Patronus" nella collegiata di Solero, ma gli

studiosi tengono in grandissima considerazione le sue opere e la sua figura di esegeta delle Sacre scritture.

S, Bruno scrisse commentari sul Pentateuco, sui Salmi, sul Cantico dei Cantici, su Isaia e numerose omelie

sui Vangeli. La memoria liturgica viene celebrata il 18 luglio a Solero, a Segni, a Siena, a Montecassino, a

Colleferro nella parrocchiale a lui dedicata e ad Asti dove sorge una cappella sotto il suo titolo presso la

quale era possibile lucrare l'indulgenza plenaria concessa da papa Benedetto XIV con un Breve del 5 aprile

1758. La cattedrale di Asti, consacrata a fine 1095, o inizio 1096, da papa Urbano II con S. Bruno, lo ascrive

fra i canonici del suo Capitolo e la diocesi astese lo onora fra i suoi santi.
G. P. Pagano



Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: A Segni nel Lazio, san Bruno, vescovo, che molto lavorò e soffrì per il rinnovamento della Chiesa e, costretto per questo a lasciare la sua sede, trovò rifugio a Montecassino, dove divenne abate temporaneo del monastero.

 

File allegati

 

Conferenza di don Maurilio Guasco su San Bruno - 9.461,47 Kb

 

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