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190° Anniversario della Fondazione Grattarola

La celebrazione dell'anniversario

23/08/2009

 

Intervento al termine dell’Eucaristia del 23 Agosto 2009 nella Parrocchiale di Solero Per l’Anniversario dell’Opera Pia Grattarola

A nome della Superiora Provinciale Sr. Battistina Ferraris e del suo consiglio, ringrazio di cuore l’amministrazione e tutti voi per la riconoscenza che avete neo riguardi della Suore della Carità che hanno servito, per 140 anni, la comunità parrocchiale di Solero che sento anche mia, avendo ricevuto qui i sacramenti dell’iniziazione cristiana.

Ora sono parte della congregazione delle suore della Carità il cui Carisma è il servizio temporale e spirituale dei poveri e manifestare loro l’amore del Padre nei 4 ambiti: la sanità, l’educazione, l’assistenza e la pastorale parrocchiale. La Carità è la fiaccola che ci ha lasciato la nostra fondatrice S. Giovanna Antida. L’11 Aprile 1799 a Besançon, dopo molte peripezie, in obbedienza al mandato di “ricostruire i costumi” in Francia, distrutti dalla Rivoluzione, (mandato ricevuto a Landeron dal vicario generale don De Chaffoy), ha aperto una scuola gratuita per le ragazze povere, una farmacia e la distribuzione del brodo ai poveri (la prima pentola pesava 35 chili!).

Nel 1810, Giovanna Antida si reca a Napoli, chiamata da Madama Letizia. Qui provoca una svolta allo stile di vita delle suore. Fino ad allora a Napoli vivevano solo le monache, non era concepito che le suore uscissero dal monastero. Giovanna Antida invece, con le sue suore, va nei vicoli, nei bassifondi, nell’ospedale degli incurabili per servire i poveri. Apre nel monastero le scuole alle ragazze povere. L’istruzione era offerta solo alle nobili. Apre una farmacia al fondo del monastero, perché i poveri potessero calpestare quel luogo sacro.

Nel 1845, anche qui a Solero, le suore di Carità, provenienti da Vercelli, sono calorosamente accolte e, in fedeltà alla finalità dell’Opera Pia, si dedicano all’educazione alla gioventù, alla cura dei malati, gestiscono la farmacia e offrono assistenza ai poveri.

Anch’io,dall’asilo alle elementari, all’oratorio ho avuto beneficio per questa loro premura non solo per una sana educazione cristiana e un’ottima acculturazione, ma anche per scoprire quel progetto di vita che il Signore nitriva per me e rispondervi con gioia. Se sono qui ora a parlarvi, devo dire grazie alla testimonianza che ho ricevuto dalle suore. Grazie anche alla marchesa Grattarola, generosa e sensibile che ha lasciato tutto in beneficenza per il bene corporale e spirituale dei solerini. Se non avesse donato i suoi beni per i poveri e le necessità dei solerini di allora, le Suore della Carità non sarebbero venute e io ora non sarei qui. Grazie e buona festa.

Suor Martina Baesso



Domenica 23 agosto 2009

190° Anniversario dell’istituzione della Fondazione “Grattarola”
7 agosto 1819 - 23 agosto 2009

Inaugurazione e Benedizione della nuova sede della Fondazione
alla presenza di mons. Giuseppe Versaldi, Vescovo di Alessandria

Il 23 agosto 2009, per iniziativa del Parroco Don Mario Bianchi, la comunità solerina ha solennemente ricordato la figura della contessa Angiola Maria Guasco, sposata al marchese Giulio Antonio Grattarola; nel 1819, con proprio testamento mistico, la nobildonna dispose la devoluzione dei suoi beni ad attività assistenziali e benefiche, conquistandosi così un posto di primo piano fra i benefattori di Solero, con l’istituzione dell’Ente Morale che ancor oggi porta il suo nome.

Benefattori sono coloro che, animati da ideali umanitari, mettendo le loro risorse materiali a disposizione della collettività, ne hanno profondamente segnato la storia e determinato la crescita sociale e intellettuale.

Ricordare i benefattori è momento della massima rilevanza nella vita di ogni comunità; ne è stata prova la presenza a Solero, per l’occasione, delle massime autorità civili i della Provincia, Prefetto e Questore, che si sono unite al Vescovo di Alessandria, garante della Fondazione, nel doveroso ricordo della Marchesa.

Solero può vantare grandi figure di benefattori; alla Marchesa Grattarola, che, come si è detto, destinò i suoi beni all’istituzione di un’Opera Pia che si occupasse del sostentamento dei meno abbienti e dell’educazione delle fanciulle, fece seguito, quasi 60 anni dopo, il tenore Carlo Guasco, che lasciò la sua casa e suoi averi al Comune, con la finalità di istituire un asilo infantile.

Sono personaggi di forte spessore e di grande lungimiranza, molto moderni in rapporto al loro tempo, con un’attenzione al sociale non certo comune; ne parlo volutamente al presente, perché entrambi vivono ancora nelle istituzioni che hanno tratto origine dalle loro volontà e delle quali ogni solerino conosce l’esistenza, serbandone in molti casi una grata memoria.

All’Opera Pia Grattarola è strettamente connesso il ricordo delle Suore della Carità di S. Giovanna Antida, presenti per lunghi anni a Solero e impegnate soprattutto nell’insegnamento, ma non solo.

Personalmente, mi legano all’istituzione i ricordi giovanili del periodo della scuola elementare parificata e in tempi più recenti, l’inizio presso l’Opera Pia, in qualità di segretaria dell’Ente, dell’esperienza amministrativa, che mi avrebbe successivamente portato a ricoprire la carica si Sindaco di Solero e, dallo scorso giugno, anche quella di Consigliere della Provincia di Alessandria.

Se è un grande privilegio per tutti noi solerini aver avuto benefattori così illuminati, altrettanto grande è la responsabilità di chi, oggi, è chiamato a conservarne la memoria e a raccoglierne l’eredità spirituale: non è sempre facile infatti conciliare le volontà e gli intendimenti di allora con le necessità attuali. Per questo è fondamentale adeguare le forme di intervento al tessuto sociale del nostro tempo, modificando anche, se lo si considera utile, l’assetto giuridico delle istituzioni stesse.

Così è nata la Fondazione – istituzione di diritto privato – dalla preesistente Opera pia – istituzione di diritto pubblico -: per questa sua caratteristica, la Fondazione è quindi uno strumento più snello e più immediato nel fronteggiare le necessità. Del resto è noto a tutti l’importante ruolo delle fondazioni nel contesto socio-economico attuale: a fronte di una crisi generalizzata, che riduce sempre più le capacità di intervento, esse possono ancora disporre di risorse vive e reali, da destinare alla crescita della comunità.

Dopo aver ricordato con gratitudine e riconoscenza i Parroci e i Consigli di Amministrazione che si sono susseguiti in passato alla guida dell’istituzione, a nome della collettività esprimo un grazie sentito all’attuale Presidente Don Mario Bianchi e ai suoi Consiglieri, per tutto ciò che hanno realizzato e per quanto vorranno ancora fare per Solero, sicuramente sotto nuove forme, ma sempre nel solco tracciato dalla Marchesa Grattarola e in continuità con le sue intenzioni.

La commemorazione si è conclusa nella sede della Fondazione, con la benedizione impartita da Mons. Vescovo alla nuova sala riunioni, e con un momento conviviale nel cortile interno, ristrutturato e adibito a parcheggio.

Il Sindaco di Solero, Maria Teresa Guaschino

 

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